"Non passa giorno che le scelte di Monti e degli altri genialoidi professori - prosegue Ribolla - non vengano criticate da organi di stampa, autorities, e altri organi super partes, a testimoniare che ciò che sosteniamo da tempo ha solide basi: non si può continuare ad aumentare le tasse invece di eliminare gli sprechi, così si stronca la crescita. La Corte dei Conti, per la seconda volta pochi giorni fa, per voce del presidente Luigi Giampaolino, ha certificato il totale fallimento della politica economica e finanziaria del Governo: ha infatti prodotto una durissima analisi del Def (Documento di Economia e Finanza), calcolando quanto "costerà" al paese la manovra salva-Italia: ben 146 miliardi di euro nel triennio 2012/2014, ai quali si aggiungono più di 37 miliardi di euro di minori consumi nell'anno in corso. La Corte dei Conti lancia un monito che non può passare inosservato: il Governo ha innescato un meccanismo che, complici anche le leggi europee, rischia di far sprofondare questo Paese nella recessione più nera. Come dire, non può esserci crescita solo con le tasse e finché non si metterà mano seriamente al principale problema che da anni attanaglia il nostro paese, l'enorme mole del debito pubblico, la ripresa tarderà ad arrivare". Anche la Banca d’Italia, per voce del direttore generale Saccomanni, ha suonato l’allarme crescita e ha bocciato il Governo, ha sottolineato il capogruppo della Lega Nord, il quale ha aggiunto: "Rispetto alla fine del 2011 il debito pubblico italiano è aumentato di 51 miliardi di euro e si attesta ormai alla fatidica soglia psicologica dei 2000 miliardi. E se i Ministeri, come scrive il Corriere della Sera, ai tempi primo sostenitore del Governo, continuano a spendere 1 miliardo di euro al giorno, di cui la metà per spese di funzionamento, le cose di certo non vanno nel verso giusto! Grazie Monti". La pressione fiscale ha raggiunto livelli insostenibili, e il primo a risentirne sarà proprio lo Stato. "Più si aumentano le tasse - spiega Ribolla -, più diminuisce il reddito disponibile di famiglie e imprese, più si riduce il gettito. D’altronde, già molti anni fa, l’economista americano Laffer, che i nostri prodi tecnici al Governo dovrebbero conoscere, sosteneva che all’aumentare delle imposte aumenta la tendenza dei contribuenti all’evasione e all’elusione; e che all’aumentare delle imposte si riduce il beneficio di cui individui e imprese godono lavorando, per cui si produce meno, o si produce altrove. E’ quello che sta accadendo, con il PIL in picchiata, con la disoccupazione in aumento e con la tendenza di noi giovani ad andare all’estero". Per tornare alle nostre realtà, è evidente che gli enti locali di certo non stanno beneficiando di queste manovre: Roma ha fatto tagli per 15 miliardi su previdenza ed enti locali ma il costo dello stato è cresciuto ancora di 3 miliardi e 250 milioni. E anche la famosa spending review, con il paradosso di un tecnico nominato dai tecnici, è tutto fumo. Forse toccherà 4 o 5 miliardi, prendendosi tra l’altro il tesoretto delle municipalizzate dei Comuni. "La soluzione a portata di mano, se questo governo non l’avesse accantonata, era quella dell’immediata applicazione dei costi standard che permetterebbero un risparmio di 37 miliardi di euro - sottolinea Ribolla, il quale spiega che per il Comune di Bergamo, tutto ciò si traduce in un’ulteriore riduzione di risorse nonché di una considerevole stretta al Patto di Stabilità."Per ciò che riguarda il fondo sperimentale di riequilibrio, infatti - dice il capogruppo -, le ultime manovre approvate hanno previsto ingenti tagli, che per il nostro Comune sono quantificati in 10 milioni e 300 mila euro, su 25 milioni di PEG. Una mannaia! L’obiettivo del patto di stabilità è triplicato dal 2011 al 2012 passando da 4 milioni a 12 milioni. Solo grazie all’aiuto di Regione Lombardia, replicato anche per il 2012, abbiamo potuto beneficiare di 1 milione di euro in più. La situazione disastrata dei conti pubblici locali ha portato questa Amministrazione, per la prima volta in 40 anni, come ha ricordato il Sindaco Tentorio, a discutere il bilancio con le opposizioni ma anche con i sindacati prima di portarlo in Giunta. E di questo ce ne deve essere dato atto. E non è certo colpa di questa amministrazione approvare a giugno il bilancio, quando l’Anci ha richiesto di spostare le scadenze ad agosto per l’estrema incertezza delle normative statali, che derogano addirittura allo Statuto del Contribuente". Tra le imposte più discusse in aula c’è l’IMU. "Abbiamo già sostenuto più volte come questa nuova versione dell’IMU, quella sperimentale introdotta dal Governo Monti, sia totalmente sbagliata e caratterizzata da un’estrema incertezza normativa che ha fortemente penalizzato contribuenti ed enti locali - spiega il capogruppo del Carroccio -, ma così come tanti comuni amministrati dalla Lega cerchiamo con responsabilità di ridurre il danno statale e di continuare a tutelare i cittadini, e lo faremo anche nel regolamento IMU. Evidentemente qualcuno in quest’aula non l’ha capito o, più probabilmente dall’intervento di ieri, ha difficoltà a capire, o ancora più semplicemente va avanti nonostante la non giovane età con le sue farneticazioni, quelle sì da buffone, che però son davvero poco divertenti ma alle quali oramai siamo abituati. Siamo soddisfatti, perché era una richiesta avanzata anche dalla Lega Nord, per aver mantenuto l’aliquota base per la prima casa e per aver apportato quelle agevolazioni per anziani e disabili che non erano state previste a livello statale. La nostra Amministrazione cercherà di favorire anche i negozi di vicinato e i contratti di locazione a canone calmierato. Relativamente a quest’imposta, lo Stato ha calcolato un gettito superiore del 20% rispetto a quello preventivato dall’Anci e dai Comuni. Noi abbiamo inserito in bilancio le stime del Comune per il principio di prudenza e anche per non farci prendere in giro dal Governo". Il fondo sperimentale di riequilibro, peraltro, è stato ulteriormente ridotto a causa dell’IMU per l’esenzione per i fabbricati di proprietà dei Comuni sul territorio comunale: "L’esenzione insomma - sottolinea Ribolla - viene fatta pagare ai comuni con un ulteriore taglio. C’è poi il paradosso per i Comuni che devono pagare l’IMU allo stato per gli immobili posseduti fuori dal territorio comunale mentre le fondazioni bancarie sono sempre esentate dal pagamento. La compartecipazione all’IVA, parte fondamentale del federalismo fiscale, dal 2012 è stata inglobata nel fondo sperimentale di riequilibrio, sancendo di fatto un annullamento del principio di territorialità, sulla scia del totale immobilismo del Governo sul fronte federale riconosciuto da tutti. Siamo soddisfatti anche per aver mantenuto invariata rispetto al passato l’addizionale Comunale all’Irpef e per aver aumentato la TIA solo del 3,2%, l’adeguamento Istat, quando alcune città governate dal centrosinistra l’hanno aumentata del 17% come Novara o del 20% come Milano". Dal 2013 alla TIA si sostituirà la TARES, con una ulteriore imposizione sui cittadini nella misura di 0,30 euro a metro quadro, che però, come per l’IMU, non andrà al Comune ma nelle casse delle Stato visto che ci sarà contestualmente un’ulteriore riduzione del fondo di riequilibrio di 2,9 milioni di euro per il Comune di Bergamo, pari al nuovo gettito stimato. "Per quanto riguarda i trasferimenti - aggiunge Ribolla - anche qui tocchiamo tasti dolenti: registriamo una drastica contrazione dei trasferimenti regionali per il sociale a causa della riduzione dei fondi da parte dello stato centrale. Aumentano invece i contributi dalla provincia per il trasporto degli alunni disabili. La nostra amministrazione sta portando avanti, anche nelle società partecipate come Bg Infrastrutture, una revisione complessiva delle entrate tariffarie e non (ferme in alcuni casi al 1999) e un seria analisi della copertura dei servizi, in particolare quelli a domanda individuale, che avevano un grado di copertura troppo basso, segnalato anche dai revisori dei conti". A ciò si aggiunge una politica di contenimento delle concessioni di sconti sull’utilizzo degli edifici comunali. "I proventi finanziari diminuiscono a causa del passaggio alla Tesoreria Unica, un’altra norma scellerata - spiega Alberto Ribolla -, con il trasferimento dei nostri fondi a roma (ricordo che gli interessi sulle somme del Comune son passati da più del 3% all’1%). Ciò ha comportato anche una serie di conseguenze collaterali: minor liquidità sul territorio per le nostre imprese, minori sponsorizzazioni per il Comune. Per quanto riguarda la spesa corrente, voglio sottolineare la difficile spending review attuata dalla Giunta e grazie al Direttore Generale, che ha portata ad una riduzione di 2 milioni e 800 mila euro del PEG (dotazioni del servizio), pari a quasi il 10% rispetto al 2011. C’è stata anche una revisione e un contenimento delle spese connesse all’erogazione ed alla gestione dei servizi. Sono stati toccati anche i costi della politica con la riduzione del 10% degli emolumenti dei componenti della giunta, l’eliminazione dei cellulari e delle auto di servizio. La spesa per mutui e prestiti è invece in aumento a causa dell’aumento dei tassi di interesse. Noi comunque abbiamo un’incidenza degli interessi sulle entrate pari al 2% mentre il limite è al 4% e alcuni comuni sono al 6%. La nostra politica è quella dell’estinzione anticipata dei mutui in essere attraverso la destinazione degli avanzi di amministrazione: è un’operazione virtuosa per ridurre le spese correnti. Tutto ciò ha portato ad una riduzione della spesa corrente di 4 milioni e 200 mila che, al netto dell’incremento delle spese per gli interessi sui mutui, sarebbe addirittura di 6 milioni e 400 mila". Infine, l’indebitamento dell' amministrazione del Comune di Bergamo è in un trend di positiva diminuzione. "Per la parte in conto capitale - conclude Ribolla - , abbiamo già parlato del patto di stabilità che comprime le possibilità di investimento e di pagamento dei nostri fornitori. Speriamo che le norme possano cambiare e analizzeremo attentamente anche la possibilità di sforare il patto.La previsione di spesa è pari a 39 milioni con 35 milioni di euro di opere pubbliche previste (sono esclusi gli interventi in project financing o coperti con risorse di terzi o effettuati come standard qualitativi previsti per oltre 41 milioni di euro). Ha già parlato la collega Pecce per quanto attiene al POP, io mi limito a ricordare che il nostro obiettivo, nella situazione attuale, è l’attenzione alle piccole opere richieste dai cittadini, una città ordinata e pulita, le manutenzioni dei nostri beni e delle strade, e come grandi opere il polo intermodale e la Carrara. La copertura della spesa in c/capitale avviene principalmente attraverso alienazioni di immobili e delle azioni A2A, oltre che da una quota significativa, pari al 59%, degli oneri di urbanizzazione previsti. E’ positivo che solo il 41% degli oneri di urbanizzazione, pari a 2,5 milioni su 6, vengano utilizzati per la copertura del disavanzo economico, in luogo del 75% utilizzato gli anni precedenti. Gli oneri di urbanizzazione dovrebbero come sappiamo essere utilizzati principalmente per gli investimenti in conto capitale e non per la copertura della spesa corrente. Il disavanzo economico, infine, diminuisce di quasi 6,5 milioni, dai 9 milioni del 2011 ai 2,5 del 2012. Per concludere, posso affermare, con le parole del Presidente Anci Delrio, che il federalismo è la vittima di questi ultimi mesi. Uno strumento fondamentale per gli amministratori locali, una possibile ancora di salvezza per il Paese, svuotato lentamente di significato e di contenuti da parte del Governo. La finanza locale appare allo sbando. Gli interventi su tesoreria unica, le decisioni in merito all’Imu, tolgono ogni possibile certezza. Se siamo arrivati con questo caldo estivo ad approvare i bilanci è perché i Comuni non sono stati messi in grado di determinare le ricadute negative delle misure in continua evoluzione introdotte da Roma. Forse questa difficile situazione, anche a carattere internazionale, mai verificatasi nel passato, porterà davvero a quanto ha sostenuto settimana scorsa il Financial Times, dando ragione alla Lega Nord e smontando pezzo per pezzo la politica economica del governo, ovvero che la prossima Europa sarà più piccola e solo con il Nord Italia, perché le misure attuate dal nostro Paese sono fallimentari. Signor Sindaco, Signori Assessori tutti, avete la fiducia della Lega Nord. Sappiamo quanto sia difficile lavorare e dedicarsi alla città in questo periodo, ma credo anche che le attività e lo sforzo che mettete in campo sia lodevole. La nostra squadra, la nostra coalizione, sta lavorando bene e continuerà così, cercando sempre di migliorarsi. Io credo che questo bilancio sia stato redatto con difficoltà, ma secondo criteri di attinenza alla realtà, cercando di sfruttare tutte le possibilità, ridotte, che ci sono state concesse, e cercando di rispondere alle esigenze, tante, che la città ed i nostri concittadini, che ci abbiano votato o meno, hanno il diritto di vedere corrisposte. E’ nostro compito continuare a lavorare al massimo per loro e per il bene della nostra Bergamo".
23 giugno 2012 (sabato)
ore 18:00 Consiglio Comunale di Bergamo
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